Lettera mensile Novembre 2023

Eventi chiave

Le premesse ad inizio mese erano all’insegna di un novembre di alta tensione. La realtà ha presentato per contro anche momenti meno amari.

Il flusso di notizie proveniente dal conflitto in atto nella Striscia di Gaza è stato particolarmente significativo. L’intervento militare israeliano è senza dubbio risultato risoluto. Non si può nemmeno dimenticare l’apprensione per i numerosi ostaggi detenuti da Hamas. Insomma: la considerazione per i civili non è per nulla sembrata essere una priorità per parecchie settimane. Negli ultimi giorni la pressione internazionale è però salita su livelli tali da portare ad una tregua umanitaria.

A metà mese San Francisco è stata teatro di uno dei summit più inattesi degli ultimi anni. Solo pochissime settimane prima dell’evento nessuno osava pensare ad un incontro in prima persona tra i presidenti statunitense e cinese. Era infatti difficile immaginare che rapporti di facciata tanto freddi potessero in realtà essere corrisposti da apprezzabili contatti diplomatici dietro le quinte. È quindi lecito dedurre che le strette di mano ed i commenti all’insegna della distensione non siano unicamente una reazione di circostanza. Bisogna però anche far rilevare come nelle settimane susseguenti a questo incontro non si siano avute altre iniziative sull’asse Washington-Pechino. Interessante infine osservare come da più parti si sia spesso ritenuto come Henry Kissinger (recentemente scomparso) potesse vantare rapporti privilegiati con Xi Jinping.

“We’re back to direct, open, clear communications,” Joe Biden said at a press conference after the talks with Xi Jinping. 

Le realtà macro-economica e finanziaria hanno vissuto un mese indubbiamente interessante.

La Fed proprio nel primo giorno del mese ha fornito un messaggio interpretato quale costruttivo per quanto riguarda l’andamento dell’inflazione: non ha infatti citato quelle preoccupazioni sempre ribadite, anche con vigore, nelle occasioni precedenti. Ha inoltre segnalato come l’irrigidimento delle condizioni finanziarie (v. effetto rialzo dei tassi d’interesse) inizi a farsi sentire in più campi in grado di potenzialmente influenzare il costo della vita. Il gremio diretto da J. Powell non ha però mancato di far rimarcare come il flusso di indicatori macroeconomici non permetta di avere una visibilità apprezzabile sull’andamento dell’economia USA ed in particolare i consumi restano su livelli piuttosto elevati. Il dibattito sulla crescita macroeconomica è ora tra recessione e “soft landing”, ovvero tra decrescita e rallentamento della crescita. Al momento la seconda ipotesi, più ottimistica, pare avere maggiori sostenitori. Si sta facendo largo la sensazione che per le banche centrali il compito si faccia meno arduo: il rischio inflazione sta venendo meno e quindi si potrebbe intervenire con più dinamismo nel caso di recessione. In realtà i mercati finanziari sembrano però già scommettere sul “soft landing”, ovvero sulla capacità di evitare la recessione.

Prospettive

Il mese di dicembre è sicuramente un mese particolare. L’approssimarsi del periodo natalizio porta le attenzioni degli investitori ad assopirsi, anzi a concentrarsi ben più sul nuovo anno che non sulla stretta attualità. In realtà vi sono ancora  importanti appuntamenti quali le ultime riunioni delle banche centrali per il 2023. Sarà interessante comprendere come arriveranno a conciliare lo sguardo sul nuovo anno, con quel “data dependent” (sinonimo appunto di stretta attualità) che da ormai parecchi mesi è il mantra in vigore.  

È facile pensare che mercati finanziari continueranno quindi ad interpretare con attenzione ogni segnale macroeconomico, per contro è meno agevole capire già da ora l’effetto di queste attenzioni. I volumi di questi tempi sono contenuti e quindi spesso capita che le reazioni non coinvolgano la maggioranza degli investitori. Attività contenuta vuol nel contempo dire maggior effetto da parte di quanto viene messo in pratica. In altre parole: sarà necessario comprendere quanto eventuali performances dei mercati finanziari saranno scontate dai portafogli.

Sul fronte della geopolitica la sensazione è che le attuali aspettative sono di una situazione piuttosto calma. Nelle ultime settimane si è preso nota che le pericolose realtà in essere non hanno avuto una recrudescenza, anzi per alcuni aspetti si ritiene che siano addirittura migliorate. Si è quindi portati a pensare in un futuro meno teso.

In definitiva l’altalenarsi degli umori quando le aspettative scontano i fatti concreti rischia fortemente di confermarsi, soprattutto se la realtà dovesse presentare situazioni in netta controtendenza con le previsioni.

Vogliamo approfittare di questa occasione per augurare a tutti voi ed i vostri cari delle serene festività di fine anno, che possano portare conforto in un momento di grande incertezza a livello mondiale.