Lettera mensile Luglio 2023

Eventi chiave

A livello geopolitico le attenzioni principali sono state ripartite tra guerra in Ucraina e relazioni sino americane.

Non sono cambiate le caratteristiche di base di un conflitto con gli eserciti ucraino e russo a confrontarsi sul terreno, ma in realtà l’opposizione riguarda due blocchi. Da una parte il mondo occidentale e dall’altra alcune nazioni che non vedono con particolare simpatia gli USA. In quest’ottica, negli ultimi giorni del mese, si è notata un’intensificazione dei rapporti tra Russia, Cina e Corea del Nord.

Purtroppo gli eventi fanno pensare ad un irrigidimento delle posizioni, mentre sul terreno la contro-offensiva ucraina non sembra compiere particolari progressi.
Dal punto di vista prettamente macro economico la notizia principale riguarda la decisione di Mosca di non rinnovare l’accordo sull’esportazione del grano ucraino. Le implicazioni di questa decisione al momento sembrano essere minori, ma è ancora troppo presto per trarre giudizi definitivi.

Le autorità politiche cinesi hanno vissuto un mese più attivo del solito. Ad inizio luglio vi è stata la visita del Segretario di Stato USA Janet Yellen. Essa aveva avuto parole distensive circa le relazioni dei due paesi, non si sono però verificati altri passi avanti. Nella seconda metà del mese a Pechino si sono svolti colloqui ad alto livello con personaggi del calibro di Henry Kissinger e di Bill Gates.

Lo scopo delle autorità cinesi sembra essere quello di provare a smuovere le acque. Questa lettura potrebbe venir confermata dal fatto che negli ultimissimi giorni sono state annunciate risolute misure per stimolare consumi e, di conseguenza, la crescita macroeconomica.

“The world is big enough for US and China.”
J. Yellen in Visita di Stato a Pechino 

 

Luglio è stato un mese indubbiamente interessante per macroeconomia e banche centrali del mondo occidentale.

Le attenzioni sono rimaste sui concetti espressi sopra e non sono mancati i segnali interessanti. La situazione della crescita macroeconomica è stata valutata con attenzione soprattutto negli USA. I dati hanno mostrato una tendenza al miglioramento. la cui portata sembra essere contenuta. I dati raccolti hanno spinto gli economisti della Fed ad affermare che anche il rischio di leggera recessione è diminuito. Il quadro relativo al costo della vita ha mostrato uno sviluppo che per certi versi fa pensare ad un miglioramento oltre le aspettative.

A fine mese la Fed ha confermato le previsioni di rialzo di 25 pti base dei tassi d’interesse, J. Powell ha però chiarito che eventuali ulteriori incrementi dipenderanno completamente dai prossimi dati macroeconomici.

La BCE negli ultimi mesi ha mantenuto un atteggiamento più risoluto della Fed in termini di lotta all’inflazione. La sorpresa è quindi stata tangibile quando oltre metà luglio si sono sentite le prime voci espresse da membri della BCE, secondo i quali era arrivato il momento di valutare un’eventuale pausa di riflessione. C. Lagarde in occasione della conferenza stampa a seguito del meeting del direttorio di BCE ha affermato con decisione che la lotta all’inflazione è ben lungi dall’essere conclusa, ma ha anche ammesso che i prossimi dati macroeconomici potrebbero dare importanti indicazioni.

Prospettive

La prima considerazione è di stampo ciclico: secondo le statistiche i mesi di agosto e di settembre sono quelli meno propizi per i mercati finanziari (e quelli azionari in particolare). Spesso vendite/prese di profitto prima delle vacanze degli investitori USA si fanno sentire.

Negli ultimi giorni di luglio Fed e BCE hanno detto in coro di voler valutare attentamente ogni segnale macroeconomico. Le prossime riunioni sono in programma solo tra parecchie settimane (14.09.23 per BCE e 20.09.23 per Fed) e quindi non hanno voluto dare indicazioni particolari su quali potrebbero essere le loro prossime mosse.

Tali considerazioni fanno ben capire come ogni dato macroeconomico vedrà i mercati finanziari impegnati nel cercare di comprendere al meglio quale peso potrà avere nelle politiche future. Le banche centrali quanto dovranno essere restrittive?

È già ipotizzabile un futuro (anche di lungo termine) contrassegnato dal ritorno a misure espansive?

Saranno infatti queste le domande a cui gli investitori volta per volta cercheranno di dare risposta con il loro posizionamento.

In Cina le ultime notizie relative ad un governo ben più risoluto nel cercare di stimolare l’economia sembrano aver avuto l’effetto di stimolare le attenzioni degli investitori per questo paese.

La geopolitica non può, ovviamente, venir dimenticata. In realtà negli ultimi mesi essa non ha avuto grande peso per i mercati finanziari, ma proprio per questo motivo potrebbe tornare di grande attualità.