Eventi chiave
Non è nostra intenzione soffermarci sui risultati delle elezioni italiane, che hanno decretato l’attesa vittoria della destra. In prospettiva europea sarà importante capire la composizione del nuovo governo e le possibili ripercussioni sui piani di sostegno decisi dalla Comunità Europea.
La guerra tra Russia e Ucraina si sta spostando sul Mar Baltico (ben lontano dal confine del Paese) dove, negli ultimi giorni di settembre, sono state sabotate alcune condutture del Nord Stream. Abbiamo tutti visto immagini del mare in “ebollizione”, sinonimo certo di un ulteriore surriscaldamento delle sanzioni Europa-Russia. Sicuramente l’annunciata annessione alla Russia di quattro regioni ucraine (a seguito del referendum) e la mobilitazione parziale non faranno altro che esacerbare gli animi e quindi posticipare ulteriormente ogni possibile discorso di tregua/pace.
Il Regno Unito non solo ha un nuovo RE, ma anche un nuovo Primo Ministro (L. Truss) che, tra i suoi primi interventi, ha presentato un nuovo piano fiscale. Ciò le è valso le prime critiche, in quanto accusata che il mini-budget varato abbia accelerato la discesa della sterlina e causato seri problemi al mercato delle obbligazioni governative (provocando l’intervento della Banca d’Inghilterra).
I mercati finanziari stanno soffrendo la “crociata dei tassi”, con le banche centrali che proseguono decise nel loro processo di stretta monetaria. Nel corso del mese BCE, FED e Banca Nazionale Svizzera hanno tutte alzato il tasso di riferimento dello 0.75%; altre hanno implementato dei rialzi inferiori, ma ad eccezione della BoJ, “tutto il mondo” è uscito dal lungo periodo di tassi negativi. Questo movimento corale ha avuto ripercussioni negative sui mercati, senza distinzioni tra valori azionari o obbligazionari. Anche i metalli preziosi hanno perso ulteriore terreno a seguito della politica restrittiva attuale e prospettica delle banche centrali.
Non permetteremo che questa fase di alta inflazione si alimenti nel comportamento economico e crei un problema di inflazione duraturo. La nostra politica monetaria sarà impostata con un obiettivo in mente: mantenere il nostro mandato di stabilità dei prezzi
C. Lagarde, Presidente BCE/strong>
Pare essersi parzialmente tranquillizzata la situazione politica tra Cina-USA, con lo scontro verbale in merito alla sovranità di Taiwan che è rientrato su toni meno aggressivi. Forse anche l’avvicinarsi del 20° Congresso del Partito Comunista Cinese (previsto a metà ottobre) ha contribuito a calmare la situazione; al termine dell’evento avremo sicuramente una visione aggiornata in merito a Taiwan e, non meno importante, alla politica “covid-0” tutt’ora seguita dal Paese.
Prospettive
I principali elementi da osservare rimangono due: lo sviluppo della politica monetaria delle banche centrali e l’evoluzione della guerra in Ucraina. Come detto in precedenza (ed evidenziato dall’estratto del discorso della Presidente della BCE C. Lagarde) i principali istituti centrali (FED e BCE in testa) prevedono di proseguire il loro processo di rialzo dei tassi, favorendo la lotta all’inflazione rispetto al rischio di un rallentamento economico.
Il mercato si aspetta che la Federal Reserve porti il tasso di riferimento oltre il 4% (attuale 3.25%) mente la BCE potrebbe più che raddoppiarlo (attuale 1.25%). La guerra in Ucraina al momento non dà incoraggianti segnali di possibili miglioramenti; il fronte di guerra fa segnare la riconquista di alcuni territori da parte dell’esercito ucraino e contemporaneamente il Presidente V. Putin si trova confrontato con un crescente dissenso della popolazione russa (che potrebbe essere un elemento di svolta del conflitto). Qualsiasi segnale positivo giungesse da questo fronte, darebbe probabilmente ossigeno ai mercati finanziari.
Oltre al già citato 20° Congresso del Partito Comunista Cinese, si avvicina anche la scadenza delle “mid-term election” USA. L’esito del risultato potrebbe incidere significativamente sui prossimi due anni di governo Biden (nel caso il Presidente USA dovesse perdere il sostegno da parte della Camera dei Rappresentanti e del Senato).
Sul fronte europeo si dovranno valutare attentamente gli aspetti che hanno causato la “mini-crisi” sul mercato finanziario inglese (onde evitare analoghi effetti nei Paesi continentali); la composizione del Governo Italiano sarà a sua volta elemento di riflessione, anche se per il momento lo spread tra il 10anni Italia e quello germanico in indica un elevato livello di tensione.
Da tempo non citiamo più (in maniera marcata) la tematica Covid; speriamo che anche nei prossimi mesi la situazione sanitaria internazionale rimanga sotto controllo e soprattutto che la Cina decida di allentare la politica “Codiv-0”, dando così modo all’industria del Paese di riprendere dei ritmi più regolare, favorendo anche i consumi interni che hanno pesantemente risentito di questa situazione.