Lettera mensile Novembre 2024

Eventi chiave

Le elezioni presidenziali negli Stati Uniti, l’evento politico più atteso del 2024, non hanno deluso le aspettative, catalizzando l’attenzione dell’opinione pubblica internazionale.

La portata della vittoria del Partito Repubblicano è andata ben oltre le previsioni, trasformando radicalmente il panorama politico. Il nuovo assetto, che vede l’opposizione con una voce decisamente limitata, offre uno scenario in cui il governo più influente del mondo può riorientare le sue priorità senza particolari contraddittori.

Prima del 5 novembre, una tale svolta radicale appariva tutt’altro che scontata, aggiungendo ulteriore rilevanza al significato di questo risultato.
Gli eventi politici statunitensi stanno influenzando sensibilmente quanto accade in molte altre parti del mondo.

La situazione geopolitica, già complessa a causa dei conflitti tra Russia e Ucraina ed in Medio Oriente, si sta adattando a una nuova dinamica: le parti coinvolte sembrano orientare le proprie azioni per trarre il massimo vantaggio in vista del cambio di amministrazione a Washington DC.

Le decisioni di D. Trump sulla composizione del suo gabinetto sono oggetto di attenta analisi, con previsioni sugli scenari che potrebbero derivarne. Il futuro presidente degli Stati Uniti non manca di lanciare segnali sulle sue intenzioni, come dimostrano le recenti dichiarazioni riguardo alla riorganizzazione dei rapporti con i vicini Canada e Messico.

L’ascesa di Trump al potere si fa sentire anche nel Vecchio Continente, dove tuttavia si aggiungono le complessità delle situazioni politiche interne a Germania e Francia.

A Berlino, i principali partiti politici hanno già fissato la data delle elezioni anticipate al 23 febbraio 2025. A Parigi, il governo guidato da M. Barnier è ancora in carica, ma lo spettro di un voto di sfiducia si fa sempre più concreto per il mese di dicembre.

“… we will ensure that no Americans will be left behind in the next and Greatest Economic Boom, and Scott will lead that effort for me, and the Great People of the United States of America.”
(endorsment da parte di D. Trump per S. Bessent quale Segretario al Tesoro)

La macroeconomia ha offerto spunti interessanti. Negli Stati Uniti, l’andamento congiunturale continua a non destare particolari preoccupazioni. Il costo della vita si è mantenuto sui livelli previsti, pur restando sopra quel 2% che è il target fissato dalla Banca Centrale e confermandosi in leggera crescita.

In questo contesto, appare comprensibile l’approccio più cauto della Fed rispetto a futuri tagli dei tassi di interesse. Durante il meeting del 7 novembre è stata comunque decisa una riduzione di 25 punti base, in linea con le aspettative dei mercati. In Europa, per contro, il quadro congiunturale si presenta più complesso, come confermato dalla pubblicazione di diversi indicatori economici inferiori alle attese. Di conseguenza, le previsioni per la BCE puntano verso un’azione di sostegno più incisiva.

Tuttavia, ogni segnale riguardante l’andamento del costo della vita è osservato con attenzione, poiché potrebbe limitare il margine di manovra dell’istituto centrale. In Francia, il rischio di una crisi di governo ha contribuito a un marcato rialzo dei tassi d’interesse sui titoli di Stato. Lo spread tra i bond sovrani francesi e tedeschi ha raggiunto livelli massimi mai visti dopo la crisi del 2011-12.

Prospettive

Il commento per le prospettive più immediate non può prescindere dal porre in evidenza come Trump continuerà ad esprimere le proprie intenzioni, ma questo senza ancora essere occupato dalle relative procedure d’attuazione.

Il quadro geopolitico globale non dovrebbe quindi differire molto da quello di novembre: si agirà in funzione del cambio d’inquilino alla Casa Bianca e delle nuove maggioranze per il parlamento USA.

Nel frattempo tutte le principali banche centrali terranno le loro ultime riunioni per il 2024: sia le decisioni operative, sia le indicazioni per il futuro rivestiranno una grande importanza. Le differenze di quadro economico tra USA ed Europa non faranno altro che rendere maggiore il rischio di volatilità sui mercati finanziari.

Le prospettive oltre il prossimo mese al momento restano tendenzialmente positive in considerazione dell’attitudine pro-business di Trump e l’attenzione delle banche centrali per l’andamento congiunturale. In realtà i margini d’errore sono esigui e per questo motivo è difficile considerare i rischi come effettivamente contenuti.

Vogliamo approfittare di questa occasione per augurare a tutti voi ed i vostri cari delle serene festività di fine anno, rinnovando il messaggio espressovi 12 mesi fa: che esse possano portare conforto in un momento di grande incertezza a livello mondiale.