Lettera mensile Novembre 2021

Eventi chiave

Novembre ha riportato in Europa i fantasmi dello scorso anno: i dati sulla crescita dei contagi hanno riaperto la strada alle chiusure forzate. Ha fatto da apripista l’Austria che ha deciso, per cercare di salvare il periodo delle festività Natalizie, di implementare un lockdown di 10 giorni (prima pensato solo per i cittadini non vaccinati e poi esteso a tutta la popolazione) ed altre nazioni stanno valutando iniziative analoghe.

La scoperta della “variante Omicron” ha sorpreso i mercati finanziari: gli indici azionari hanno vissuto un venerdì nero (con perdite medie vicino al 4% in Europa) a seguito dei timori che il nuovo mutamento possa essere molto più contagioso rispetto alle precedenti e non coperto dai vaccini attualmente utilizzati. L’ombra di nuove restrizioni per determinate attività economiche si è nuovamente allungata sui mercati finanziari.

Dopo “solo” due mesi dalle elezioni, in Germania è stato formato un nuovo governo (manca solo l’annuncio ufficiale), guidato dal socialdemocratico (SPD) O. Scholz e sostenuto dai liberali dell’FDP e dai Verdi. Terminano quindi i tre lustri di governo della CDU di A. Merkel.
Negli Stati Uniti, grazie anche al sostegno di J. Yellen (Segretario del Tesoro), J. Powell è stato riconfermato alla testa della Banca Centrale. La principale candidata alla sostituzione, L. Brainard, è stata scelta quale Vice Presidente della FED. Nelle prossime settimane verranno nominati altri membri della FED ed in seguito si potrà valutare quale approccio alla politica monetaria avrà il nuovo organo direttorio, anche se le nomine di Presidente e Vice ci fanno propendere per una futura politica allineata a quella degli ultimi mesi.

Nel frattempo la FED ha annunciato l’inizio del tapering (riduzione degli acquisti mensili di obbligazioni), con l’obiettivo di azzerare il processo entro l’estate. Non è escluso, leggendo tra le righe, che tale processo possa essere accelerato, lasciando poi spazio ad uno o due rialzi dei Fed Funds nella seconda metà dell’anno.
Da segnalare anche il primo incontro, seppur virtuale, tra il Presidente J. Biden ed il suo omologo cinese Xi Jinping. I commenti relativi allo scambio di opinioni sono stati positivi, anche se il Premier cinese ha voluto essere molto chiaro sulla loro politica estera:

“We are patient and we are willing to use our utmost sincerity and make the utmost effort to strive for the prospect of peaceful reunification, … However, if ‘Taiwan independence’ separatist forces provoke and coerce, or even break through the red line, we will have to take drastic measures.”

Xi Jinping, Presidente Repubblica Popolare Cinese

 

Prospettive

Innegabilmente ed inevitabilmente la tematica CoVid torna ad essere cruciale per gli sviluppi dei mercati finanziari nel corso delle prossime settimane.

Sarà importante capire quale sarà l’effetto prettamente medico della nuova variante (e se i vaccini esistenti saranno in grado di contrastare anche questa mutazione) e quali potranno essere gli impatti economici derivanti da questa nuova versione (quanto saranno restrittivi gli eventuali lockdown che potranno essere implementati). Per avere uno scenario più chiaro dovremo attendere alcune settimane, in modo tale che le case farmaceutiche possano valutare l’efficacia dei vaccini / adattare il vaccino alla nuova situazione.

Sul fronte prettamente economico, oltre al citato “effetto Covid” sulla crescita, dovremo mantenere un elevato livello di guardia sull’evoluzione dei prezzi e dei tassi di interesse. J. Powell ha ribadito che l’attuale livello inflattivo è da considerarsi passeggero; anche C. Lagarde ha recentemente ribadito il medesimo concetto.
Certo è che le banche centrali dovranno essere molto attente e puntuali nei loro interventi, per evitare che l’indice dei prezzi al consumo cresca in maniera eccessiva. Come accennato in precedenza, la flessione del prezzo del petrolio (assieme ad altre materie prime) sta un po’ alleviando i timori su questo fronte, ma è indispensabile che gli equilibri economici pre-pandemici si ristabilizzino (leggasi colli di bottiglia nella fornitura di determinati prodotti) affinché le tensioni sui prezzi possano rientrare.

Le stesse banche centrali, assieme ai Governi, dovranno inoltre valutare come e quanto proseguire con gli interventi di sostegno all’economia, in un gioco di equilibrio molto complesso.
La situazione attuale ci suggerisce di continuare a favorire gli investimenti azionari, seppur coscienti che i recenti eventi potranno incrementare la volatilità dei mercati.