Lettera mensile Marzo 2023

Eventi chiave

Dopo un gennaio euforico ed un febbraio decisamente sottotono (soprattutto per i valori obbligazionari), ci attendavamo un mese di marzo più equilibrato e con un’impronta fondamentalmente positiva.

Ciò si è confermato soprattutto nella prima parte del mese, per poi venir improvvisamente interrotto allo scoppio della crisi finanziaria che ha coinvolto dapprima due banche americane ed andando poi a colpire il Credit Suisse, minando di fatto la sicurezza nel sistema bancario internazionale.

Gli interventi della FED a sostegno dei risparmiatori USA coinvolti nel fallimento della Silicon Valley Bank e la pronta reazione del governo Svizzero (in collaborazione con UBS) al fine di tamponare la carenza di liquidità di Credit Suisse hanno permesso il contenimento della crisi e le successive ondate di marea hanno avuto un impatto limitato.

L’improvviso stress creatosi del mondo bancario ha suscitato dubbi e domande sulla futura politica monetaria delle banche centrali.

La risposta di FED, BCE e BNS ha cancellato le possibili incertezze: gli istituti citati si sono attenuti alla loro linea di intervento ed in occasione dei meeting di marzo hanno ulteriormente incrementato i tassi direttori, a conferma che la lotta all’inflazione rimane prioritaria. BCE e BNS hanno rialzato i tassi di riferimento di 50 pb, mentre la FED ha proceduto ad un aumento di 25 pb portando il “discount rate” al 5%. Ulteriori rialzi non sono assolutamente esclusi, ad immagine delle dichiarazioni di alcuni membri della BCE che indicano quale tasso “finale” il 4% (rispetto al 3% attuale dei “deposit facility rate”), ma la parte importante del movimento dovrebbe essere alle nostre spalle.

Si espande, per il momento solo virtualmente, il fronte della guerra: alle dichiarazioni del Presidente V. Putin di installare delle basi nucleari tattiche in Bielorussia si aggiunge la visita del Presidente della Repubblica Popolare Cinese a Mosca, cui fa da contraltare l’incontro (a sorpresa) tra il Primo Ministro Giapponese F. Kishida ed il Presidente Ucraina V. Zelensky.

“I’ve built a close relationship with President Putin in the past 10 years, …We agreed that the relations between our two nations go way beyond ourselves. They are crucial to the world order and all mankind’s future and destiny.” “Together, we should push forward these changes that have not happened for 100 years ”

Xi Jinping, Presidente Repubblica Popolare Cinese

Nel frattempo l’Europa è confrontata con le rivolte di piazza in Francia (la memoria corre ai gilets jaunes del 2018) contro la riforma pensionistica e con gli scioperi “globali” in Germania a causa della ri-negoziazione dei contratti salariali e non mancano vecchi e nuovi focolai di tensione anche nel resto del mondo.

Prospettive

Le incertezze a livello internazionale rimangono molteplici: sopra tutte rimane la tematica macroeconomica con il binomio inflazione / recessione che al momento attuale sembrerebbe scongiurare il rischio di una marcata contrazione economica. Anche la guerra in Ucraina (della quale si parla poco in termini di impatto sui mercati finanziari) continua ed essere un’incognita per quanto riguarda i possibili sviluppi futuri.

Le tensioni sociali/sindacali in Europa per il momento restano confinate in un contesto politico (ed in base alle esperienze passate così dovrebbe restare). Dall’Asia ci giungono notizie più positive, con la crescita dell’economia cinese che sta lentamente riprendendo velocità (dopo l’abbandono della politica Covid-O e della riapertura delle frontiere): come abbiamo più volte scritto in passato, la ripresa delle attività industriali in Cina (e nella regione asiatica in generale) risulterà fondamentale per un assestamento del comparto industriale (e dello sviluppo economico) europeo.

I dati trimestrali che verranno pubblicati nel corso delle prossime settimane ci potranno dare un’indicazione dello stato di salute dell’economia e una visione dei prossimi mesi da parte dei principali attori industriali. Riteniamo che gli interventi implementati dalle autorità centrali a salvaguardia del settore bancario internazionale abbiamo avuto il merito di bloccare sul nascere una crisi globale del settore; non possiamo però escludere dei movimenti di assestamento che potranno creare dei momenti di elevata volatilità sugli indici internazionali.

Le parole espresse dai membri delle banche centrali, nonché le decisioni prese durante i recenti meeting, alle quali abbiamo fatto accenno nella pagina precedente, fugano ogni dubbio sulla politica monetaria dei prossimi mesi: il focus rimane la lotta all’incremento dei prezzi, anche se è pur vero che i prossimi passi non dovrebbero essere incisivi quanto le misure intraprese nel corso dell’ultimo anno.

A tutti voi ed ai vostri cari i nostri migliori auguri di una serena Pasqua