Lettera Mensile Luglio 2020

EVENTI CHIAVE

La pandemia, come facilmente prevedibile, ha tenuto banco anche durante il mese di luglio. È però d’obbligo porre in risalto alcuni cambiamenti: purtroppo la situazione sanitaria è peggiorata (in alcune nazioni a livelli preoccupanti), ma si può parimenti rilevare con piacere come siano stati compiuti importanti progressi nel processo di sviluppo di un vaccino. I mercati finanziari, che in precedenza avevano fatto dipendere i loro umori dall’evoluzione della pandemia, nel corso del mese di luglio hanno dato maggiore importanza alle notizie inerenti lo sviluppo di un farmaco.

Le banche centrali continuano a segnalare di restare molto vigili nel valutare lo sviluppo della macroeconomia, hanno però chiarito che ora tocca ai politici varare misure in tal senso. Il messaggio sembra aver trovato terreno fertile, del resto la gravità della situazione è ben testimoniata dai dati relativi alla contrazione del PIL degli USA (-34.9%) e della Comunità Europea (-15.0%) per il secondo trimestre (su base annua), i quali segnalano una flessione senza pari nella storia in entrambi i continenti.

L’Europa è stata teatro di una misura epocale: la creazione di un fondo comune (Recovery Fund) finalizzato al rilancio dell’economia. I capi di stato della CE, in seguito a diversi giorni d’intense contrattazioni, sono riusciti ad accordarsi su una misura che prevede uno sforzo comune.

La situazione è destinata a peggiorare prima di migliorare.

D. Trump, Presidente USA

Il dibattito politico ha dominato la scena anche negli USA. Nei giorni a cavallo tra fine luglio e inizio agosto termineranno le misure di sostegno varate nel mese di marzo. Repubblicani e democratici stanno cercando un’intesa per far sì che questi vengano prolungati, ma al momento le convinzioni divergenti tra i partiti hanno impedito il raggiungimento di un accordo. La situazione attuale è però simile a quanto visto in passato, dove entrambi i partiti esprimono le proprie convinzioni e solo in seconda istanza si cercherà il raggiungimento di un piano comune.

L’approssimarsi delle elezioni (3 novembre 2020) è inoltre un fattore che accentua quanto appena detto. In quest’0ttica, segnaliamo come i sondaggi diano Joe Biden quale grande favorito. I mercati finanziari sembrano prender nota di questa aspettativa, ma non dimenticano come un quadro generale all’insegna della mancanza di visibilità per il futuro consigli di non trarre considerazioni definitive.

Inoltre, si sono accentuate le tensioni tra la nuova guerra fredda USA-Cina: entrambi gli stati hanno preso la decisione di chiudere la sede di un consolato del paese “nemico”, nella città di Houston è stata chiusa la sede cinese, mentre quella USA nella città di Chengdu.

PROSPETTIVE

Il quadro generale ci consiglia caldamente di tenere ben presente il concetto di prudenza nell’implementare la nostra politica d’investimento. Non pensiamo che siano date le condizioni per lo sviluppo di scenari oltremodo negativi e

questo grazie alla determinazione delle banche centrali. Guardando al passato possiamo però notare come i mesi di agosto e settembre si siano spesso rivelati insidiosi per i mercati finanziari. Sulla base di questi concetti non vengono previsti particolari cambiamenti nella politica d’investimento; l’attenzione resta però alta nel caso in cui fossero necessari interventi mirati.

In definitiva gli eventi degli ultimi mesi ci ricordano come la flessibilità sia una dote oltremodo preziosa per poter cogliere eventuali opportunità, ma anche per cercare di evitare situazioni negative.