EVENTI CHIAVE
Il maggior timore che attualmente occupa i pensieri delle task force governative, e non solo, si riassume in due parole: “seconda ondata”.
I programmati allentamenti delle ultime settimane e la riapertura delle frontiere europee hanno portato la popolazione ad abbassare il livello di attenzione e di conseguenza negli ultimi giorni abbiamo quindi assistito, in quasi tutta Europa, ad un nuovo incremento dei casi.
Negli Stati Uniti la situazione è ancora più complessa: il paese risulta tuttora essere in una fase di crescita di contagi. Ciononostante, dopo un periodo di restrizioni, il governo centrale ha dato il “via libera” ai singoli Stati per implementare un processo di riapertura.
Alcuni di questi Stati, ancor prima di aver completato questa procedura, si sono dovuti affrettare a chiudere alcune attività a causa del repentino incremento di contagi.
Il superamento della fase acuta in Europa ha permesso alla Francia di tornare alle urne per le elezioni municipali, che hanno fatto registrare un aumento dell’onda verde.
Ma la partita politica più importante si sta sviluppando negli USA, entrati nella fase calda della campagna elettorale: i recenti eventi di violenza perpetrati dalle forze dell’ordine, così come una gestione “confusa” della crisi sanitaria stanno giocando contro il Presidente D. Trump. Il candidato democratico J. Biden, pur senza incantare le platee, sta guadagnando preferenze ed è passato in vantaggio nei sondaggi nazionali.
E’ troppo presto per dire che la carriera politica di D. Trump sia già ai titoli di coda ed è certo che nei prossimi mesi assisteremo a numerosi colpi di scena.
Anche durante il mese di giugno non è praticamente passato giorno senza un annuncio di nuove misure monetarie e/o fiscali atte a far fronte alla crisi economica. Banche centrali e governi di tutto il mondo, consci della gravità della situazione, stanno cercando in tutti i modi di evitare un’implosione del mondo del lavoro.
Dobbiamo assolutamente ridurre (sia per portata, sia per durata) il più possibile la crisi attuale, questo per evitare strascichi a lungo termine.”
J. Powell, Presidente FED
A complicare ulteriormente la situazione vi sono stati dei nuovi battibecchi tra Cina e Stati Uniti ed un’infelice dichiarazione di P. Navarro (direttore dell’ufficio del commercio) ha lasciato intendere che gli accordi siglati tra i due paesi erano decaduti. Ci è voluto un tweet di D. Trump per rassicurare i mercati che la “fase 1” non è in discussione e che i colloqui per una “fase 2” proseguono regolarmente.
PROSPETTIVE
Più che mai difficile fare delle previsioni sui mercati finanziari; dopo il marcato rialzo realizzato da metà marzo, oggi il mercato sembra essere soggetto alla trazione di due forze preponderanti: la liquidità funge da sostegno e spinta per le valutazioni degli indici, mentre il timore della “seconda ondata” e le ripercussioni di un nuovo (seppur parziale) lockdown spingono i mercati al ribasso. Se ad oggi le forze finanziarie sembrano vincenti, gli ultimi e frequenti annunci di parziali chiusure (che hanno coinvolto Stati Uniti, Europa ed Australia), potrebbero modificare gli equilibri nel corso dell’estate.
Per queste ragioni propendiamo per un approccio ancora prudente e non escludiamo di ridurre le quote di investimento nel corso delle prossime settimane/mesi.