Lettera mensile Giugno 2024

Eventi chiave

La geopolitica a giugno è risultata essere un fattore d’incertezza, con eventi che hanno ulteriormente accentuato tale stato. La stabilità politica in Europa è risultata il tema principale di interesse.

Le elezioni per il Parlamento Europeo hanno sconvolto il quadro politico di diverse nazioni, principalmente in Francia e Germania. Le previsioni indicavano un cambiamento degli equilibri, ma i risultati delle urne sono andati ben oltre le aspettative. La sorpresa è stata tale da indurre il Presidente E. Macron a indire elezioni parlamentari anticipate, una mossa che non ha certo tranquillizzato il clima politico.

Per rimanere in tema, si segnala che si è prossimi alle elezioni parlamentari anticipate nel Regno Unito, annunciate a maggio. La guerra commerciale tra USA e Cina è continuata, coinvolgendo maggiormente l’Europa, con i dazi doganali sulle esportazioni di auto come tema caldo.

Non si intravedono progressi tangibili nei conflitti armati in corso nella Striscia di Gaza e in Ucraina. Nemmeno la conferenza di pace tenutasi in Svizzera, con la partecipazione di oltre 100 nazioni e organizzazioni internazionali, sembra aver permesso passi avanti significativi per l risoluzione della guerra in Ucraina.

A metà mese si è tenuto il G7, ma anche in questa occasione non si sono registrati progressi significativi nella riduzione delle tensioni tra i due principali blocchi mondiali, guidati rispettivamente da USA e Cina. Inoltre, il dibattito tra i candidati alla presidenza degli Stati Uniti ha deluso molti.

Joe Biden è stato percepito come esitante, mentre Donald Trump ha ripetuto numerose falsità, senza che vi fossero significativi passi avanti nella discussione politica.

We are on a bumpy road, but we all know that the last mile is the most complicated one.”
(Dr Prof J. Nagel, presidente della Deutsche Bundesbank in tema di gestione dell’inflazione e quindi del costo del denaro)

Giugno è stato un mese oltremodo importante per quanto riguarda le banche centrali. BCE e Fed hanno confermato le aspettative: la prima riducendo il tasso di 25 pb, la seconda mantenendo lo status quo.

La BNS (unico tra i principali istituti centrali a riunirsi con cadenza trimestrale e non mensile) ha per contro sorpreso con una riduzione di 25 bps. In realtà per Fed e BCE le attenzioni erano incentrate sulla cosiddetta “forward guidance”, ovvero sulle indicazioni circa l’evoluzione futura della macroeconomia e le conseguenti decisioni in materia di tassi d’interesse.

I responsabili di entrambi gli istituti non hanno potuto fornire indicazioni particolari, se non quelle di segnalare come si sarà particolarmente attenti a valutare ogni indicatore che verrà pubblicato. In termini tecnici si parla di “data dependend” e s’intende come la valutazione della situazione congiunturale resti aperta.

In termini pratici si ha che in questo momento i banchieri centrali non sono in grado di fornire ad economia e finanza la loro visione sulle future condizioni quadro, dando quella visibilità che permetterebbe di poter guardare con decisione oltre la stretta attualità.

Prospettive

La lista delle tematiche di cui dovranno tenere nota gli investitori resta importante.
Le dinamiche geopolitiche si manterranno complesse ed incerte. Le tensioni continueranno ad alimentare sia i conflitti armati, sia quelli commerciali.

Al momento è difficile prevedere un’inversione di tendenza e la relativa svolta a favore di un clima più disteso. Le principali potenze mondiali sembrano voler continuare a mirare al rafforzamento delle loro posizioni e questo non potrà non aver un impatto sugli equilibri internazionali.

I diversi argomenti geopolitici sono interconnessi tra di loro, basti pensare alle possibili (o probabili) motivazioni elettorali che non sembrano essere completamente estranee allo sviluppo della guerra commerciale tra USA e Cina.

In tema di elezioni si devono ricordare quelle anticipate nel Regno Unito (4 luglio) ed il secondo turno di quelle parlamentari in Francia (7 luglio).

In termini di realtà economica l’impatto di quanto segnalato nella pagina precedente va ad aggiungersi ad una situazione di non facile lettura, come del resto certificato da quanto dicono Fed e BCE.

Nelle prossime settimane ogni segnale macroeconomico potrà potenzialmente avere un impatto significativo sui mercati finanziari.

Per quanto attiene a questi ultimi è emerso che la performance di alcuni comparti non ha coinvolto in maniera sensibile tutti i relativi componenti. Riteniamo quindi che mantenere una politica d’investimento il più equilibrata possibile resti appropriato a fronte di una realtà dove incertezze e rischi non solo son superiori alla norma, ma sembrano addirittura in crescita.