Lettera Mensile Febbraio 2020

Eventi chiave

Lo scorso mese avevamo inserito l’immagine delle strade (deserte) di Wuhan, epicentro della crisi sanitaria legata al diffondersi del coronavirus. Esattamente un mese più tardi il virus ha fatto la sua violenta apparizione in Europa, colpendo dapprima e soprattutto il nord Italia e registrando in seguito un numero sempre crescente di casi anche nel resto del vecchio continente.

L’attenzione dei politici di mezzo mondo si è orientata verso il contenimento dell’epidemia, mentre i mercati finanziari, rimasti relativamente tranquilli fino alla metà di febbraio, negli ultimi 10 giorni del mese hanno subito delle pesanti flessioni.

I timori legati ad un rallentamento economico globale, derivanti da una situazione già fragile ed accentuati dai possibili effetti del coronavirus, hanno avuto il sopravvento rispetto alle politiche espansive delle banche centrali, alle promesse di intervento da parte di alcuni governi (Cina in primis) ed alla sempre abbondante liquidità disponibile.

Incalza nel frattempo anche la campagna elettorale USA, con il partito democratico alla ricerca del proprio candidato. La discesa in campo di M. Bloomberg non ha per il momento cambiato gli equilibri all’interno del partito ed il tycoon dell’informazione rimane tra gli outsider, in un processo che al momento vede vincente il senatore del Vermont B. Sanders.

Defeating Donald Trump — and rebuilding America — is the most urgent and important fight of our lives. And I’m going all in. I offer myself as a doer and a problem solver — not a talker. And someone who is ready to

M. Bloomberg, Candidato democratico

In Europa la fase di Brexit 2.0 non sembra partire sotto i migliori auspici: a metà mese il cancelliere S. Javid ha rassegnato le dimissioni e negli ultimi giorni i rappresentanti europei hanno fermamente ribadito che non faranno sconti al Regno Unito durante le trattative per i nuovi accordi.

Tornando alla Cina, dobbiamo sottolineare che malgrado le difficoltà sanitarie prosegue il piano concordato con gli USA relativamente alla “Fase 1” degli accordi commerciali: le tariffe su buona parte dei prodotti sono state tolte e lo stesso Presidente D. Trump ha sottolineato la volontà degli Stati Uniti di portare avanti un discorso costruttivo.
Emblematica, nel contesto attuale, la discesa del prezzo del petrolio, avvicinatosi ai minimi del 2017 e 2018. Le discussioni su un possibile aumento della produzione e gli evidenti timori di un rallentamento economico sono da annoverare tra i fattori principali di questa flessione (-20% dal 20 febbraio).

PROSPETTIVE

La situazione è particolarmente incerta: l’evolversi dell’emergenza sanitaria potrà giocare un ruolo importante sulle aspettative degli attori presenti sui mercati finanziari. Le aspettative sull’evoluzione macro dei prossimi mesi sarà strettamente legata alle notizie che perverranno dalle istituzioni sanitarie internazionali. E’ fuor di dubbio che nei prossimi trimestri assisteremmo ad un rallentamento economico; l’ampiezza di tale rallentamento dipenderà in modo significativo dai tempi di “decadenza” del coronavirus.

I mercati, nel corso dell’ultima settimana hanno già anticipato parte di questa flessione, ma è assai probabile che per tutto il mese di marzo assisteremo ad un’evoluzione particolarmente volatile dei principali indici (siano essi azionari siano obbligazionari).

Da valutare quello che decideranno di fare, una volta di più, le banche centrali (coscienti che quella europea ho poche frecce al proprio arco) ed i governi dei paesi maggiormente toccati dalla crisi sanitaria.

Resteremo attenti sui vari sviluppi, confermando comunque l’importanza di mantenere un’assicurazione sui mercati azionari. Non escludiamo ulteriori riduzioni del profilo di rischio dei portafogli, che potranno comprendere modifiche sia della quota azionaria sia di quella obbligazionaria.

Rimane valida la funzione di hedge dell’oro, per cui allo stato riteniamo sia un’asset importante all’interno di un portafoglio.