Eventi chiave
Al momento non si intravvede alcuna possibilità che il frastuono delle bombe possa lasciare spazio a colloqui di pace. La guerra in Ucraina continua sulla medesima linea sviluppatasi dal 24 febbraio scorso ed addirittura pare che le mire espansionistiche del presidente russo V. Putin si stiano estendendo ben oltre i confini delle regioni del sud-est del Paese.
Si sta intensificando anche la guerra delle sanzioni: imponendo il blocco delle esportazioni ai paesi non disposti a saldare il conto in Rubli, Putin gioca forse l’ultima carta economica per dividere l’alleanza europea creatasi con l’inizio del conflitto. Sembra che la Cina fatichi a condurre la sua battaglia contro il Covid: la politica “zero-covid” (vedi anche lettera mensile di marzo) costringe al lock down di intere metropoli (Shanghai) e/o di numerosi quartieri dei grandi centri urbani. Le voci di un possibile allentamento di queste misure si scontra con le immagini di “chiusura” che ci giungono dalla Cina.
Nel frattempo le ripercussioni di tale politica sull’economia internazionale tornano ad essere evidenti, ad immagine del blocco quasi totale delle attività nel porto di Shanghai (maggior porto commerciale del mondo). Per diversi settori industriali, la difficoltà nel ricevere forniture costanti potrà causare rallentamenti delle attività paragonabili a quanto visto nel corso del 2020. E. Macron ha agevolmente vinto il secondo turno delle elezioni francesi, riconfermandosi quale presidente francese per i prossimi cinque anni. Nell’attuale clima di crisi ed incertezza la rielezione di E. Macron sicuramente evita all’Europa una pericolosa destabilizzazione politica. Sembra che la BCE possa allinearsi prima del previsto alla politica monetaria – restrittiva – adottata dalla FED.
La banca centrale statunitense ha già alzato i tassi direttori e fissato degli obiettivi inerenti la riduzione del proprio bilancio; l’istituto europeo guidato da C. Lagarde potrebbe anticipare l’inizio del processo di rialzo dei tassi, inizialmente ipotizzato per gli ultimi mesi del corrente anno.
We will stop net asset purchases with a high probability at the beginning of the third quarter, probably in July… and then it will be time to look at interest rates
C. Lagarde, Presidente Banca Centrale Europea
Da parte loro, alcuni membri della FED hanno lasciato trapelare l’eventualità di un rialzo dei tassi di riferimento più veloce ed incisivo di quanto preventivato: durante i meeting previsti in maggio, giugno e luglio non si può escludere che J. Powell annunci dei rialzi di 50 punti base ogni volta, portando i Fed Funds all’1.75% (rispetto allo 0% di inizio anno).
Prospettive
Anche nei prossimi mesi dovremo monitorare attentamente l’evoluzione dei prezzi (inflazione) e le misure che verranno implementate dalle banche centrali, lo sviluppo e le implicazioni della politica “covid-zero” adottata dalla Cina e, non da ultimo, il fronte della guerra in Ucraina e la possibile escalation del conflitto e delle sanzioni che potranno ancora essere implementate.
I risultati trimestrali delle società (in fase di pubblicazione in queste settime) potranno darci un’indicazione sulla tendenza economica dei prossimi mesi, ma le variabili in gioco potrebbero cambiare rapidamente lo scenario. La volatilità degli indici finanziari rimarrà quindi elevata.