EVENTI CHIAVE
Storicamente agosto risulta essere un mese non particolarmente favorevole ai mercati finanziari. Quest’anno ci sarebbero state tutte le condizioni geopolitiche e sanitarie per confermare la statistica storica: la ripresa dei numeri di contagi, le diatribe commerciali USA-Cina, le contestate elezioni in Bielorussia e le tensioni razziali negli USA sono alcuni degli elementi che avrebbero potuto far deragliare i mercati dal loro “lineare” percorso di ascesa iniziato a metà marzo.
La crisi sanitaria internazionale non sembra rallentare: il numero dei contagi continua a crescere e di conseguenza le misure restrittive che erano state tolte ad inizio estate vengono reintrodotte (seppur in misura meno radicale rispetto al periodo primaverile). Le aspettative per una cura si fanno vieppiù realistiche e non si può escludere che già entro fine anno si avranno i primi vaccini disponibili.
Si è rianimato il confronto commerciale tra USA e Cina: all’embargo nei confronti di Huawei si è aggiunta un’aspra discussione sulla nuova applicazione TikTok (che secondo gli esperti statunitensi fornisce dati personali all’intelligence cinese). L’apice si è raggiunto con lo sconfinamento di un aereo-spia USA nella no-fly zone a sud della Cina ed il conseguente lancio d’avvertimento di due missili nel Mare Meridionale Cinese da parte delle forze armate cinesi.
A livello politico, le controverse elezioni bielorusse potrebbero creare delle tensioni tra Europa e Russia, mentre le contestazioni razziali (che non accennano a calmarsi) negli Stati Uniti potrebbero svolgere un ruolo importante nelle fasi finali della campagna elettorale in atto.
Dopo decenni che hanno visto nelle decisioni europee il prevalere della volontà dei governi, il cosiddetto metodo intergovernativo, la Commissione è ritornata al centro dell’azione. In futuro speriamo che il processo decisionale torni così a essere meno difficile, …
M. Draghi, ex Presidente BCE
Il Giappone si trova confrontato con le inattese dimissioni del Primo Ministro S. Abe: i problemi di salute, che già nel 2007 avevano indotto il Premier ad uno stop politico, si sono ripresentati in maniera aggravata portando Abe all’inevitabile decisione.
Un’ultima nota sulle banche centrali, che hanno confermato la volontà di continuare a sostenere la crescita economica: in occasione dell’annuale simposio di Jackson Hole il Presidente J. Powell ha sottolineato che la FED ha deciso di abbandonare l’obiettivo di contenere l’inflazione al di sotto del 2%, permettendo delle eventuali oscillazioni anche al di sopra di questo livello “storico”.
Dal canto suo M. Draghi (ex Presidente della BCE), in un recente discorso ha sottolineato l’importanza di una maggiore coesione europea per riuscire a superare l’attuale crisi (in considerazione di uno spazio di manovra della BCE che appare più limitato rispetto a quello della FED).
PROSPETTIVE
Settembre potrebbe essere il “mese della verità” per i mercati finanziari: il rientro dalle ferie estive sarà per molti un momento di verifica ed analisi della situazione a circa 6 mesi dallo scoppio dell’emergenza sanitaria in Europa e negli Stati Uniti. Certo gli interventi delle banche centrali e dei governi a sostegno dell’economia e delle fasce più deboli della popolazione sono stati e sono tuttora importanti, ma per molti settori la situazione rimane critica. Come detto in apertura il numero dei contagi ha ripreso a salire in modo significativo, seppur con un’incidenza di ricoveri chiaramente inferiore ai mesi primaverili. Anche se non ci aspettiamo nuovi lockdown globali ed estremi
come in marzo ed aprile, le rinnovate limitazioni alla circolazione (leggasi periodi di quarantena imposti da determinate nazioni), avranno un effetto sulla ripresa economica.
In questo contesto sarà fondamentale seguire da vicino le decisioni fiscali e monetarie di governi e banche centrali e le reazioni di questi enti alla pubblicazione dei futuri dati macroeconomici e fintanto che vi sarà un sostegno tangibile (creazione di liquidità) i mercati azionari avranno un importante sostegno.
L’avvicinarsi delle elezioni USA, con una campagna elettorale inedita, potrebbe riservare delle soprese, soprattutto se D. Trump si dovesse sentire messo alle corde: in questo caso non potremmo escludere qualche mossa “aggressiva” da parte del Presidente uscente con possibili ripercussioni (seppur passeggere) sui mercati finanziari.
Valuteremo se e quali modifiche apportare ai portafogli soprattutto in un’ottica di medio-lungo termine, cercando di interpretare nel migliore dei modi l’evolversi della pandemia e la possibilità di realizzazione di un vaccino efficace, cercando comunque di mantenere un equilibrio tra le varie componenti di investimento che ci permetta di continuare ad approfittare dell’evoluzione positiva dei mercati, mitigando le eventuali flessioni alle quali potremmo assistere nelle prossime settimane.